Ho letto con piacere ed attenzione il post che Luciano Ciocchetti ha pubblicato sul suo sito dal titolo “Sui rifiuti chi governa Roma e Regione non dice la verità”. E’ riuscito a fotografare con chiarezza e semplicità la triste realtà di Roma. Purtroppo la sua è una voce clamante nel deserto e per questo la condivido volentieri e per questo lo ringrazio.
Anche Il Tempo del 10 ottobre ha pubblicato un’inchiesta articolata in cui affronta il tema della gestione dei rifiuti a Roma ed in particolare dei costi spropositati che la collettività è chiamata a sostenere per la mancanza, negli anni, di scelte appropriate da parte di chi era obbligato, per ruolo istituzionale, a farle.
Su questo tema ho pubblicato anche la lettera del 20 ottobre 2015 che il Colari ha inviato alla Regione Lazio che spiega con precisione il tema delle tariffe. Se ognuno avesse fatto il suo dovere e se gli impianti (discarica di servizio e gassificatori di Roma e di Albano ) fossero stati completati e realizzati oggi ci una soluzione di eccellenza efficiente ed economica difficilmente riscontrabile altrove. con una tariffa di poco più di 100€ a tonnellata per l’intero ciclo di trattamento.
E Roma sarebbe linda. Come merita.
Rifiuti: sui rifiuti chi governa Roma e Regione non dice la verità
di Luciano Ciocchetti
Giornali di editori precisi, magistratura e politici paurosi e senza capacità hanno costruito il teorema che se siamo in seria difficoltà a Roma e nel Lazio sia tutta colpa del “supremo” l’avv. Cerroni. Perché ha avuto il monopolio, perché rubava sulle tariffe , perché voleva solo avere la buca di Malagrotta ecc. Ma la storia se scritta in maniera seria e reale, e non con l’interesse di favorire qualcun altro, sarebbe tutt’altra.
Da 20 anni e più che Cerroni propone a tutti quelli che hanno governato Roma , provincia e regione Lazio di fare la scelta impiantistica vera che avrebbe portato il sistema a completarsi e a rendere inutile il mantenimento di una discarica.
Per dovere di verità, pur non essendomi mai occupato direttamente di rifiuti, ho ricevuto lettere , proposte e documenti dall’avvocato che chiedeva a chi di dovere di assumersi responsabilità di decidere e chiudere il ciclo dello smaltimento dei rifiuti.
Ma per chi governava Roma e il Lazio era comodo buttare i rifiuti tal quale dentro la buca di Malagrotta. Quindi non si è attuato nulla di quello che nei vari piani dei rifiuti regionali c’era scritto. Attivare una politica industriale vera che consentisse di riciclare nel Lazio la raccolta differenziata (oggi quei rifiuti vanno in lontane regioni e anche all’estero) di trattare il restante sia attraverso tmb che biodigestori che gassificatori , come avviene in tutto il mondo.
Tutto questo a Roma e nel Lazio non c’è se non in piccola parte. Nessuno ricorda che nel 2006/2010 Cerroni propose a comune e regione di realizzare una società mista formata da Colari, Ama e Acea che gestisse il ciclo completo dei rifiuti e realizzasse gli impianti che mancavano e continuano a mancare. Risposta zero. Faccio notare che in quel caso il comune, cioè il pubblico avrebbe avuto la maggioranza della società. Non si volle fare perché le spinte imprenditoriali erano altre. Quello di far entrare nel business altri, dei quali posso avere dei sospetti ma non la certezza e che bisognasse usare ogni mezzo per estromettere Colari e l’avv. Cerroni.
Prospettiva miope che mette in serio rischio la tenuta del fragile sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti di Roma e del Lazio. La commedia alla quale stiamo assistendo in questi giorni è il gioco delle parti sulla pelle e sulle tasche dei cittadini di Roma e del Lazio. Il ministro Galletti dice che nel sistema Lazio servono altri due termovalorizzatori, il governatore ( Ponzio Pilato ) Zingaretti dice che non servono perché il sistema è sufficiente e il Sindaco Raggi attraverso l’ass. Muraro dice e non dice .
Il problema è che il sistema non regge e non può reggere. Tanto che le balle del CDR non si sa dove metterle e una parte viene esportata via nave a costi assurdi . Gli uffici della regione scrivono agli austriaci , che dovrebbero ricevere i rifiuti tal quale trasportati via camion che nella regione Lazio non esistono possibilità di smaltimento.
Siamo alla commedia degli equivoci. Roma tornerà ad essere sporca fra qualche giorno perché non ci sono impianti dove smaltire i rifiuti. Insomma non decidere ha portato a rendere il sistema non in grado di reggere. I cittadini pagano sempre di più e i rifiuti rimarranno per strada. Che brutta fine sta facendo Roma e il Lazio.