Autore: redazione

Al Ministro Galletti

On.Le Gian Luca Galletti Ministro dell’Ambiente

Onorevole  Ministro

Ho letto la Sua intervista di oggi sul Messaggero . 

Lei   conosce la realtà dei fatti e sa bene che c’era il modo per non ridurre Roma in queste condizioni. Ho scritto a tutti e da ultimo sono ricorso anche alla Supplica al Presidente Gentiloni, pubblicandola a pagamento sulla stampa ma purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E in questa vicenda i sordi sono tanti e di tutti gli schieramenti politici.

Impianti a parte, per affrontare e risolvere un problema drammatico come la gestione dei rifiuti di Roma, ci vogliono capacità, competenza e la volontà e il coraggio di assumere le decisioni necessarie, senza preoccuparsi solo di contraccolpi politici ed elettorali.

Gli appelli, specie se tardivi ,non servono a nulla . Facta non verba.  Ci vogliono i fatti e non le parole.

Con l’occasione Le auguro un Felice Anno Nuovo

Manlio Cerroni

ministro galletti  30 dicembre messaggero

 

 

Rifiuti, il boom dell’export

L’Avvenire è tra i pochi quotidiani italiani a dare ampio spazio al Rapporto Ispra sui rifiuti in Italia diffuso a fine ottobre. “Rifiuti, il boom dell’export”, questo il titolo a tutta pagina del quotidiano della CEI del 1 novembre. Boom e export, due concetti che in economia e sulla stampa normalmente si utilizzano per celebrare risultati importanti della bilancia commerciale di un Paese. Qui invece i dati vanno letti esattamente al contrario perché ogni tonnellata di rifiuti che il nostro Paese esporta incide sui costi, e quindi sulla collettività, e non sui ricavi. Qui è l’Italia che paga e le aziende di altri Paesi europei, ben lieti di accogliere i nostri rifiuti, che incassano. E tanto.
Il solo 2016, a leggere il Rapporto Ispra e l’articolo di Avvenire, ci è costato 86 milioni di euro in più all’anno (in realtà sono molti di più) per una colonna infinita di TIR che ogni giorno si muovono verso altre regioni o verso l’estero, Austria e Ungheria in prima fila. E Roma ha una grande parte in questo turismo su strada dei rifiuti urbani: 170 Tir ogni giorno si muovono verso il Nord, portando in giro quei rifiuti capitolini che non possono essere né trattati né valorizzati né tantomeno smaltiti perché a Roma e nel Lazio mancano gli impianti.
Ai Tir si aggiungono i treni e le navi che settimanalmente conferiscono in Austria e Germania i rifiuti indifferenziati e in Grecia, Portogallo e Romania il CDR.
Con il CDR contribuiamo a sostenere il PIL di Paesi come la Grecia e il Portogallo e con i rifiuti indifferenziati e gli scarti facciamo felici i bilanci di aziende austriache, tedesche e ungheresi. Benefattori europeisti!
Una assurdità economica e ambientale che continua ogni giorno per la negligenza (eufemismo) della classe dirigente che fa tutto tranne l’unica cosa che una simile situazione richiederebbe, arrossire di vergogna e almeno chiedere pubblicamente scusa.

Protesta-tir-3     treno   cargo

I TIR                                                      I  TRENI                                              LE NAVI

 

bty