Nota a Ernesto Galli della Loggia

della loggia

Caro Professore
ho letto, con la consueta attenzione che meritano i suoi editoriali, le riflessioni odierne sul Corriere.
Ancora una volta concordo con la sua analisi e con la sua capacita’ di lettura dell’attualita’ di questo nostro bizzarro (eufemismo)Paese
Al fondo di oggi e al suo riferimento all’analfabetismo funzionale ormai dilagante in tutte le scuole italiane aggiungerei una precisazione di carattere geografico: l’incapacita’ dei giovani studenti di ricordare e capire cio’ che leggono riguarda in modo preoccupante il Sud (60%) ma non lascia indenne neanche il tanto decantato Nord (40%). Il che dimostra che abbiamo davvero raggiunto una soglia di allarme e che si sente molto la mancanza di quei dettati, di quei riassunti e di quelle letture a memoria dei classici che hanno segnato il percorso di intere generazioni di studenti che non avevano quale unico obiettivo puntato sulla conoscenza lo schermo o la tastiera di un telefono o di un computer.
Il suo editoriale, che non le risparmia a nessuno, Barbari o Ottimati che siano, mi ha fatto tornare alla mente un episodio della nostra storia italiana e di un suo grande protagonista, la cui esperienza e visione sarebbero estremamente utili oggi. Mi riferisco a De Gasperi e al memorabile discorso che tenne il 10 agosto del 1946 alla Conferenza della Pace di Parigi.  Conservo ancora vivido il ricorso di quei momenti. Un De Gasperi che si presento’ a Parigi piegato dalle preoccupazioni sulle sorti dell’Italia e dal peso di quel compito immane che stava per affrontare e che pero’ prima con il titolo del suo intervento, Un uomo solo in difesa dell’Italia, e poi con le parole accorate e sincere, seppe conquistare un uditorio non certo benevolo nei nostri confronti. Quel discorso sarebbe rimasto nella storia, non solo in quella italiana e la sua grandezza fu celebrata con l’affissione in tutti i comuni d’Italia, con caratteri piccoli per risparmiare la carta che allora non c’era e poi, con l’impegno e il lavoro di tutti, 15 anni dopo brindammo al miracolo economico.
Anche il suo articolo di oggi andrebbe affisso in tutti i Comuni per dire che non e’ piu’ tempo per inutili schermaglie. Il Paese e’ a fine corsa ed e’ necessario che ognuno si faccia carico senza alibi di alcun genere delle proprie responsabilita’ con l’augurio e la speranza di ritornare a vivere prima possibile nella normalità quotidiana.
La saluto
Manlio Cerroni

PS Colgo l’occasione per allegarLe la mia nota di Ferragosto alla Sindaca Raggi sul tema dei rifiuti di Roma che da oltre 3 anni sta diventando ogni giorno piu’ drammatico senza che chi ne ha la competenza e l’autorita’ muova un solo passo.

Nota a Massimo Giannini

giannini

Caro Giannini

ho letto con piacere e attenzione il suo fondo ferragostano su Repubblica così come leggo sempre i suoi articoli che contengono ogni volta puntute riflessioni sull’attualità politica italiana. Mi permetta una piccola annotazione sul fondo di ieri, in particolare sul parallelismo storico tra Moro e Togliatti. Credo che l’abbinamento migliore sarebbe stato Moro-Berlinguer e De Gasperi-Togliatti. Tutte figure politiche di primissimo piano che ho avuto modo di conoscere, seguire e apprezzare e delle quali oggi in particolare si sente la mancanza.

Anch’io con il mio blog provo da anni quasi ogni giorno a offrire spunti di riflessione e proposte di soluzioni sul tema a me più vicino che è la gestione dei rifiuti di Roma. Purtroppo ogni mia proposta rimane inascoltata e Roma continua a sprofondare nel caos.

Le allego, per la sua “curiosità” di giornalista attento anche ai problemi di Roma, il mio “buon ferragosto” alla Sindaca Raggi.

Buon lavoro

 

Lettera a Ernesto Galli della Loggia

 

 

ERNESTO-GALLI-DELLA-LOGGIA

Dott. Ernesto Galli della Loggia

Corriere della Sera

Roma, 16 luglio 2019

Ho letto con la consueta attenzione che dedico sempre ai suo editoriali l’articolo odierno sul Corriere della sera, “Un Paese dal doppio volto, la crisi della sua unità” tutto basato sul confronto impietoso e purtroppo vero tra “il successo milanese e la catastrofe romana”, con particolare riferimento al “precipitare della crisi dei rifiuti di Roma”.

Quanta amarezza…e viene da lontano, per chi come me ha un altro ricordo di Roma Capitale d’Italia e non solo. Proprio in quel settore dei rifiuti che lei sceglie ad emblema dello sfacelo non è stato sempre così. Senza tornare in questa sede agli anni ’60 in cui Roma divenne pioniera e modello non solo per l’Italia ma per il mondo intero, per i suoi impianti di trattamento industriale dei rifiuti, che furono i primi al mondo e che già a quel tempo, in anticipo di decenni, recuperavano il 100% delle materie seconde. Nel 1995, poco più di 20 anni fa, Milano visse una crisi forse più grave di quella che oggi vive Roma, con i rifiuti che lambivano i primi piani dei palazzi. L’Assessore all’Ambiente di Milano Walter Ganapini chiamò in soccorso me e il mio Gruppo e in soli 8 mesi trasformammo i capannoni della ex Maserati in moderni impianti di trattamento meccanico biologico che permisero a Milano di uscire dalla crisi.

Questo stesso episodio l’ho ricordato di recente con una lettera, che allego,  anche al Sindaco Sala che era intervenuto sul problema dei rifiuti di Roma.

Leggendola con attenzione potrà comprendere ancora di più la mia amarezza odierna nel leggere e, purtroppo, condividere, la sua fotografia della mia amata Roma di oggi.

Distintamente

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