La richiesta urgente di audizione al Procuratore di Roma

Da alcuni giorni (da ultimo il 27.06.2022) la stampa ha riportato la notizia secondo la quale la criminalità organizzata avrebbe avuto cointeressenze nella discarica di Malagrotta e che in particolare sarebbero emerse “cointeressenze” tra Manlio Cerroni, anche tramite soggetti oggi attivi nei cantieri di bonifica e ambienti mafiosi (vedi Repubblica del 27.06.2022).

Tale circostanza sarebbe stata accertata dal Gen. Luigi Vadalà, Commissario Unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, come riportato anche dalla trasmissione di Raitre Report in onda lunedì 27.06.2022.

Tramite l’avv.Diddi ho presentato al Procuratore di Roma una richiesta urgente di audizione. Credo di avere il diritto di difendermi alla pari e confrontarmi con le accuse che mi vengono formulate per evitare che un’altra gogna mediatica, purtroppo già avviata, possa produrre ben più nefaste conseguenze.

Richiesta urgente di audizione 

 

 

 

 

Il Comunicato Stampa dell’avv.Diddi

 

Comunicato Stampa

Leggiamo oggi con sconcerto sulla stampa quanto avrebbe riferito il Gen. Vadalà alla Procura della Repubblica di Roma in merito ai collegamenti che Manlio Cerroni avrebbe avuto con la criminalità organizzata.

Purtroppo la genericità delle notizie non consente neppure di azzardare una risposta in fatto come, in questi casi, e come nostro costume, si dovrebbe fare.

Ci sia consentito però puntualizzare due cose.

La prima: già qualche anno fa la Procura di Roma aveva ipotizzato collegamenti di Manlio Cerroni con la criminalità organizzata.  L’inchiesta è finita, come era ovvio, con una richiesta di archiviazione.

La seconda: chiunque abbia messo in giro notizie del genere di quelle che sono state fatte circolare oggi può sin da ora sapere che sarà denunciato per calunnia.

Spiace notare che, nonostante quanto accertato in sede giudiziaria e quanto dichiarato da autorevoli rappresentanti delle Istituzioni in varie sedi, qualcuno pensi di poter eliminare Manlio Cerroni, tra i possibili candidati per risolvere i problemi dei rifiuti a Roma, alimentando il venticello della calunnia.

Roma, 27/6/2022

Avv. Prof. Alessandro Diddi

 

Comunicato Stampa

Incendio di Malagrotta – Comunicato Stampa

Continuo a leggere sulla stampa che mentre si cercano le cause dell’immane rogo che il 15 giugno scorso ha investito il Gassificatore e l’impianto TMB2 di Malagrotta e si dibatte sulla natura accidentale, colposa o dolosa dell’incendio e sul funzionamento dei presidi antincendio, la paura e l’incertezza regnano tra i cittadini dell’area interessata e non solo e si chiede un Consiglio Straordinario dell’Assemblea di Roma Capitale per provare a dare risposte concrete ai Romani sull’argomento.

Rispondere concretamente alle preoccupazioni dei cittadini è un atto doveroso che va necessariamente compiuto con coraggio e determinazione senza ricostruzioni parziali o peggio ancora strumentali dei fatti.

Ed è per questo che voglio ricordare che il 25.05.2017 alle ore 11.45 un incendio prese origine proprio da quella stessa fossa di stoccaggio del CDR del Gassificatore di Malagrotta dalla quale è partito l’incendio del 15 giugno. Il personale tecnico, supportato dai sistemi antincendio di cui il sito è da sempre dotato e con i mezzi di cui Malagrotta disponeva, intervenne con tempismo e soprattutto con competenza e l’incendio, rimasto circoscritto al Gassificatore, fu estinto senza alcun danno e senza interruzione del Servizio.

Valga in proposito quanto riportato dal Messaggero del 26.05.2017 nell’articolo “Incendio a Malagrotta, a fuoco deposito rifiuti, rallentata la raccolta”, con le dichiarazioni del dott.Palumbo, al tempo Commissario prefettizio e non ancora gestore degli impianti in qualità di Amministratore Giudiziario, ruolo che assumerà il 27 luglio 2018 a seguito del sequestro richiesto dalla Procura di Roma il 27.05.2018 con il presupposto di un “ingiusto profitto” per il mancato emungimento del percolato della discarica di Malagrotta.

Il dott.Palumbo, rispondendo da Malagrotta alle richieste della stampa, tenne a precisare che:

I presidi antincendio installati presso gli impianti sono immediatamente entrati in funzione e hanno domato l’incendio. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che, constatata l’efficacia dell’intervento dei presidi interni, hanno spento l’incendio e monitorato il sito per vedere che sotto il materiale non vi fossero nuovi focolai”.

I Vigili del Fuoco infatti, chiamati come prevede la legge, non poterono fare altro che prendere atto della efficienza dell’intervento e compiacersi con il personale tecnico che aveva provveduto ad estinguere l’incendio.

Molti di quei tecnici, bravi e competenti, che avevano visto nascere e crescere gli impianti di Malagrotta, sono stati licenziati dall’Amministratore Giudiziario che ha preferito sostituirli con personale di sua fiducia.

Nell’ambito del procedimento che ha portato al sequestro di Malagrotta il Gip ha disposto, in sede di incidente probatorio, due perizie, una di natura contabile e una di natura tecnica i cui esiti hanno dimostrato che non esistono né ingiusto profitto né le quantità di percolato quantificate dalla Procura né inquinamento, ma, nonostante questi risultati il sequestro è rimasto purtroppo in essere nonostante le nostre reiterate richieste di revoca.

Con il sequestro è rimasto al suo posto anche l’Amministratore Giudiziario dott.Palumbo cui competono dal 27 luglio 2018 tutte le scelte tecniche e gestionali dell’area di Malagrotta a partire dalla selezione del personale tecnico responsabile del funzionamento e della sicurezza degli impianti.

Manlio Cerroni

 

Comunicato Stampa

Stampa 26 maggio 2017